domenica 26 dicembre 2010

In Lombardia il futuro dell'acqua è in mano ai privati

Nonostante le azioni di mobilitazione dei cittadini attraverso email e presidi in corso dal mese di Novembre, la regione Lombardia ha approvato il Pdl 57 sul servizio idrico. Ieri 22 dicembre alle ore 17.00, dopo una seduta molto movimentata, le forze politiche della maggioranza (Pdl e Lega Nord) hanno dato il via libera al Pdl 57 con alcune piccole modifiche alla versione licenziata dalla Commissione VIII in data 25 novembre, sul quale c'era stata il parere favorevole dell'Anci.

Nella fase finale della votazione tutte le forze della opposizione(PD-I DV-UDC-SEL) hanno abbandonato la sala denunciando la mancanza dell'urgenza di tale provvedimento e l'inadeguatezza della legge che affida di fatto l'acqua al mercato e alle multinazionali pronte ad entrare nella gestione dell'acqua in Italia.

Questo provvedimento, afferma Rosario Lembo, presidente del Comitato Italiano contratto mondiale sull'acqua fa si che :" la regione Lombardia si distingue ancora una volta per essere l'apripista dei modelli di privatizzazione dell'acqua proposti dal Governo nazionale con il decreto Ronchi, offrendo alle imprese multinazionali europee la possibilità di accaparrarsi le gestioni efficienti delle aziende pubbliche lombarde fin'ora controllate dai comuni. In parallelo si è assistito ancora una volta alla farsa di una Lega, paladina delle difesa delle autonomie locali e dei beni dei territori, che accetta di espropriare i comuni della propria autonomia gestionale dei servizi idrici trasferendo le competenze alla provincia".

Le forze della maggioranza hanno inoltre deliberatamente trascurato l'orientamento del Governo Nazionale e la richiesta delle altre Regioni di posticipare la soppressione degli AATO al 31/12/12011, come confermato dal decreto Mille Proroghe approvato nella stessa giornata dal governo.

In merito al provvedimento i comitati dell'acqua avevano chiesto il rinvio della discussione in aula in attesa della definizione del quadro legislativo nazionale entro cui impostare norme regionali sulla gestione dell'acqua pubblica a seguito dello svolgimento dei referendum sull'acqua nella primavera del 2011. Il Coordinamento dei Comitati chiedeva inoltre alla regione l'avvio di una riflessione politica sulle modalità di organizzazione del servizio idrico integrato impostata sui bacini idrici e non sulla dimensione amministrativa provinciale e, tenuto conto della recente sentenza della Corte Costituzionale, la classificazione del servizio idrico come servizio pubblico locale di interesse generale, da organizzare su regionale, provvedendone la gestione diretta a mezzo di Consorzi tra Comuni.

Al fine di salvaguardare l'autonomia decisionale dei Comuni in merito alle modalità di affidamento del servizio idrico, il Coordinamento dei Comitati chiedeva l'accoglimento di un emendamento che consentisse la costituzione di un'Azienda speciale consortile in capo alla Provincia,in luogo della Azienda speciale, la cui assemblea composta da tutti i sindaci dell'ambito, costituisce l'organo sovrano per la delibera dell'affidamento del servizio, invece che delegare la medesima funzione ad un consiglio di amministrazione di 3 persone come previsto dell'art 48 del Pdl 57. Tale opzione avrebbe consentito di salvaguardare i requisiti previsti dalla legislazione vigente e da quella comunitaria per l'affidamento della gestione ad una società a totale capitale pubblico.

"A questo punto", dichiara Rosario Lembo a nome dei comitati lombardi per la difesa dell'acqua pubblica: "per contrastare il nuovo quadro legislativo regionale che prevede solo lo strumento della gara per l'affidamento è necessario che i sindaci Lombardi recuperino l'entusiasmo e la volontà politica attivandosi in primo luogo per difendere l'autonomia decisionale delle autorità d'ambito per tutto il 2011,in funzione della proroga nazionale. Secondariamente i consigli comunali devono recuperare lo spirito referendario che aveva portato 144 comuni lombardi alla modifica della
precedente legge regionale sull'acqua che imponeva l'obbligo della messa a gara dei servizi idrici chiedendo una modifica del Pdl 57 e nel contempo sostenere la campagna referendaria dichiarandosi Comitati per il si".
In Lombardia il futuro dell'acqua è in mano ai privati


Milleproroghe rimanda l'abolizione delle AATO

Mercoledì 22 dicembre, il Consiglio dei Ministri ha deliberato il testo del Decreto Milleproroghe. Ora deve essere emanato dal Presidente della Repubblica e immediatamente pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Tale Decreto entra in vigore immediatamente dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, pertanto è da subito efficace ma se non convertito in legge entro 60 giorni dalla pubblicazione perde efficacia. Il giorno stesso della pubblicazione, il decreto-legge, deve essere presentato ad una delle due Camere e da quel momento iniziando il suo iter parlamentare verranno identificati i termini entro i quali presentare gli emendamenti.
E' certo, stando almeno a quanto scrive Il Sole 24 Ore del 23 dicembre, che nel testo deliberato è stata inserita la proroga delle Autorità d'Ambito fino al 31 dicembre 2011, pertanto le AATO mantengono tutte le loro prerogative fino al termine del 2011.

martedì 21 dicembre 2010

Tagli ai Comuni:

Duecento milioni di euro in meno.
È questa la cifra che i comuni lombardi sopra i 5mila abitanti non riceveranno nel 2011 dallo Stato. Con l’approvazione del decreto ministeriale, sono stati infatti ripartiti i tagli ai trasferimenti ordinari dallo Stato ai Comuni (e alle province) previsti nella Finanziaria.
In provincia di Varese si tratta di 15milioni di euro in meno per 49 comuni.
Per Origgio, la cifra è di 91.735,5 euro per il solo 2011, (la cifra è destinata a crescere nel 2012); quasi 13 € in meno per ogni Origgese; tasse che i Cittadini di Origgio hanno pagato e che non vedranno più.
Tradotto, significa che ci saranno meno risorse per garantire i servizi ai cittadini e la buona amministrazione dei nostri comuni, con un aggravio secco di costi a danno delle famiglie, delle imprese e dei cittadini. Il governo di Bossi e Berlusconi sta affossando gli enti locali. Questi tagli contraddicono nei fatti tutti i proclami federalisti. Invece di colpire chi cerca di aiutare le comunità locali a superare questo momento di crisi, il governo farebbe bene a tagliare la spesa pubblica inefficiente dei ministeri romani che è cresciuta negli ultimi due anni del 10 per cento.

lunedì 13 dicembre 2010

Liscia, gassata o ...

…..é così che Origgio ha scoperto l’acqua fresca!

Nel Consiglio Comunale del 29 novembre, i gruppi di opposizione (Arca e Insieme per Origgio), hanno presentato una mozione in difesa dell'acqua, quale bene comune.

Durante la discussione, la maggioranza, (Lega Nord per l’indipendenza della padania, PdL, UdC), in contrapposizione ai gruppi di minoranza, ha approvato un emendamento con il quale impegna l'Amministrazione Comunale a fare opera di sensibilizzazione affinché i cittadini consumino l'acqua del rubinetto.

A parte il fatto che su questo tema si sarebbe già potuto fare di più e non , come sempre, fare grandi promesse in campagna elettorale per poi dimenticarsene il giorno dopo essere stati eletti.

«Costruiremo una “casa dell’acqua” dove tutti i cittadini troveranno gratis acqua naturale e frizzante»; così recita il programma elettorale della Maggioranza che governa Origgio; ma di tante opere enunciate non se ne vede ombra.

Vogliamo porre solo un quesito: una volta privatizzata la gestione dell'acqua perché l'Amministrazione Comunale si dovrebbe impegnare nel pubblicizzare una merce non più nelle sue disponibilità e offrirla gratis?

Abbiamo imparato che di gratuito non c’è nulla, (bene che vada è qualcun’altro che paga).

Tutto ciò che il privato metterà a disposizione dei cittadini sarà pagato dagli utenti stessi.

La sola strada che dobbiamo percorrere è quella di organizzarci per far passare i referendum abrogativi.