mercoledì 27 agosto 2014

TESSERAMENTO 2014

Cari iscritti e simpatizzanti,
continua la campagna di tesseramento al Partito Democratico per il 2014.
Da quest'anno la tessera del PD ha un cuore digitale, il QR code, il codice a risposta veloce. Ciascun iscritto sarà dotato di un codice personale per accedere ad aree online riservate nel sito del PD e utilizzare servizi a lui dedicati (come sondaggi e votazioni) partecipando attivamente alla PD community, un social-political network che vuole essere un luogo virtuale di discussione politica democratica.
Naturalmente la discussione digitale non deve sostituire quella reale e la presenza fisica del Partito e delle sue sezioni sul territorio. Per questo, il nostro circolo è il punto di partenza per far ritornare i cittadini a discutere e a partecipare attivamente alla vita politica e anche il vostro contributo sarà di fondamentale importanza.
Se non avete ancora rinnovato la vostra tessera o volete per la prima volta iscrivervi al Partito Democratico, vi invitiamo a contattare il Circolo scrivendo a pdoriggio@gmail.com oppure contattando il Segretario del  Circolo Michele Nigro al 3315464460. Ogni  lunedì sera dalle ore 21,00 ci trovate nella sede del Circolo PD di Origgio in via Dante 105 disponibili ad accogliere ogni vostro suggerimento o per il ritiro della tessera PD per l’anno in corso.
Un saluto sincero
Michele Nigro – Segretario del circolo PD di Origgio

Finanziamento ai Partiti


LA GRANDE GUERRA E LE TANTE PICCOLE GUERRE.

Sono trascorsi 100 anni dal’’inizio della Grande Guerra (1914 – 1918), nella quale l’Italia entrò nel 1915. Quest’anno avranno inizio le celebrazioni, anche se non siamo molto d’accordo su tutte queste celebrazioni. Una guerra che ha causato milioni di morti e che ha generato il fascismo in Italia e il nazismo in Germania, che furono poi all’origine dell’altra Grande Guerra (1940 – 1945) che ebbe come risultato la morte di decine di milioni di persone. Questo il passato, ma cosa dire del presente. E’ vero che non c’è una guerra globale, ma, di fatto, le tante piccole guerre in diverse parti del mondo, così come quelle degli anni più recenti, hanno coinvolto e tuttora interessano tutti. Oggi che scriviamo, possiamo certamente affermare che in molte, troppe aree del mondo si stanno combattendo molte guerre che causano migliaia di morti. E’ difficile spiegare qualcosa che non ha ragione di essere, che non trova giustificazione. Tutti i giorni leggiamo o vediamo in televisione le diverse situazioni che le varie guerre hanno determinato: in Ucraina, nella striscia di Gaza tra israeliani e palestinesi. Poi ci sono le situazioni interne in Siria, che hanno provocato oltre centinaia di migliaia di morti, e ultimamente in Iraq, dove gli islamisti Isis stanno compiendo un massacro dei locali Yazidi che non vogliono abbracciare la religione islamica. E non possiamo certo dimenticare quello che succede in Africa, dove in molti paesi si combatte una guerra permanente e poi ancora in Libia e in Afghanistan, dove ci sono sempre focolai di guerra. In questa situazione possiamo dire che quasi ci si è fatta l’abitudine e non si dà più peso alla notizia, che invece ci deve riguardare, perché l’orrore della guerra può essere sconfitto, non girando la testa dall’altra parte, ma facendo pressione sui governi affinché intervengano nelle sedi deputate a prendere decisioni. L’Europa pare non essere in grado di avere una parola condivisa sulla politica estera, perché anziché porre l’attenzione sull’interesse comune, ciascun paese guarda a ciò che conviene a casa propria. E così tutto viene lasciato nelle mani degli Stati Uniti, che decidono in funzione dei loro interessi economici, come hanno fatto con la guerra in Iraq, mentre i trattati internazionali dicono con chiarezza che le decisioni devono essere concordate con l’ONU, che però si deve anche attivare. Oggi le guerre hanno diverse caratteristiche: ci sono quelle dove prevalgono l’interesse economico e altre, dove il fondamentalismo religioso genera violenza, e poi rimane sempre aperta la grande questione tra Israele e la Palestina. Che fare? Oltre che a segnalare come in uno stanco rosario le varie situazioni che drammaticamente toccano diverse parti del mondo, noi crediamo che non dobbiamo solo scandalizzarci, ma essere attenti e riflettere, perché la guerra riguarda l’umanità della quale facciamo parte anche noi. Pertanto, non dobbiamo dimenticare i volti delle madri, dei giovani e dei bambini uccisi e di quelli che dalla loro nascita non hanno mai conosciuto la pace. Non siamo sognatori da immaginare che la pace basta desiderarla. Sappiamo che non è così; la pace dobbiamo volerla e metterla come priorità tra le cose più importanti. Un mondo libero non può essere senza pace. Occorre combattere l’ipocrisia della politica e fare tutto il possibile per garantire un futuro senza guerre. Dice Papa Francesco che siamo nella terza guerra mondiale a puntate e che è lecito fermare l’aggressore. Anche noi diciamo: fermate le guerre, liberiamo la pace! 

LA FINE DEL PATTO TRA LAVORO E DIRITTI.

«Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti»: così si legge nella Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948. Uscendo dalla guerra vittoriosa sul razzismo nazifascista si volle inaugurare un'età nuova con una affermazione risoluta dei diritti spettanti a tutti gli esseri umani. Non che bastasse un documento solenne di volontà politica a cancellare in radice le tante forme di privazione o limitazione della libertà; il principio della naturale libertà di tutti gli esseri umani fu affermato dalla classe dirigente di società schiaviste e ci fu bisogno di ben altro perché quegli schiavi potessero diventare uomini liberi. Non basta avere ereditato un diritto; bisogna lottare per garantirsene il possesso, per estenderne la protezione. Il caso dell'Italia lo dimostra. Qui, dopo la Liberazione, i padri costituenti fissarono in due punti la regola del nuovo patto: l'articolo 2 affermò i diritti inviolabili delle persone, come singoli e come associati. E il fondamentale articolo 3 impose il compito di rimuovere gli ostacoli limitanti di fatto libertà e uguaglianza. Punto d'incontro e di saldatura fu l'articolo 1  il lavoro, condizione e fondamento della democrazia italiana. Oggi tutto è cambiato. Il nodo tra lavoro e diritti di libertà si è sciolto. Al posto del lavoro come garanzia delle libertà democratiche troviamo tante forme di schiavitù. Il lavoro che esiste non è più quello creato dalla rivoluzione industriale.
Alle tante forme particolari di produzione della ricchezza dell'economia precapitalistica si sostituì un'idea del lavoro come termine onnicomprensivo, gli individui avevano la possibilità di passare da un lavoro ad un altro con facilità. Oggi non è più così: la rivoluzione finanziaria e quella elettronica hanno cancellato il carattere collettivo del lavoro come fondamento dell'organizzazione della società. Al suo posto si è instaurata una diversa forma di produzione e un'iniqua distribuzione della ricchezza e del potere. Sono risorte forme antiche di schiavitù e di sfruttamento - il lavoro dei minori, la condizione di milioni di immigrati senza diritti di cittadinanza.

Ed è nata in Italia la nuova schiavitù di un lavoro senza diritti, con folle di giovani inutilmente laureati a servire nei calI-center.

AGENDO: La newsletter del PD di Origgio e Insieme per Origgio (n°05 luglio - agosto 2014)

In questo numero abbiamo voluto sottolineare alcuni temi, da noi ritenuti essenziali ed attuali, di seguito sono riportati i titoli: (scaricando il PDF allegato potete leggere i posts per intero).
  • PD: TESSERAMENTO 2014. volete per la prima volta iscrivervi al Partito Democratico, vi invitiamo a contattare il Circolo scrivendo a pdoriggio@gmail.com oppure contattando il Segretario del  Circolo Michele Nigro al 3315464460. Ogni  lunedì sera dalle ore 21,00 ci trovate nella sede del Circolo PD di Origgio in via Dante 105 disponibili ad accogliere ogni vostro suggerimento o per il ritiro della tessera PD per l’anno in corso.
  • ORIGGIO AUTOGESTITA. In un momento segnato dal distacco dei cittadini nei confronti della politica, noi riteniamo che la partecipazione possa essere lo strumento in grado di favorire il contributo alla discussione e per avere il maggior consenso sulle soluzioni dei problemi della nostra comunità. «Alla crisi della democrazia noi vogliamo provare a rispondere con l’aumento della democrazia».
  • I CORDOLI DI VIA MANZONI, SERVONO O NON SERVONO? … una buona parte di questi cordoli non sono più posizionati, perché rimossi poche settimane fa, nel corso di opere per il ripristino del fondo stradale o perché da tempo staccatasi e mai riposizionati.
  • LA GRANDE GUERRA E LE TANTE PICCOLE GUERRE. Dice Papa Francesco che siamo nella terza guerra mondiale a puntate e che è lecito fermare l’aggressore. Anche noi diciamo: fermate le guerre, liberiamo la pace!
  • LA FINE DEL PATTO TRA LAVORO E DIRITTI. «Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti»: così si legge nella Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948.
  • 2 x 1000 PER FINANZIARE IL PD. Grazie all’impegno del PD (governo Letta), è stata approvata la legge che abolisce il finanziamento pubblico ai partiti in favore di contributi volontari da parte dei cittadini.
  • DAL PRIMO AGOSTO L’UNITÀ NON È PIÙ IN EDICOLA. In 20 anni le vendite dei giornali sono calate del 41,4 %. La stampa è stata travolta dal web e gli editori non sono stati capaci di reagire. Il gossip politico ha sostituito le inchieste e solo poche testate hanno investito in tecnologia.
Scarica il documento in formato pdf al link: AGENDO: n°05 luglio-agosto 2014